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ARCIDOSSO, provincia di Grosseto. Altitudine mt. 679. Abitanti 4454. Dista da Grosseto 55 km., da Siena 67 km, da Roma 195 km.. Alberghi, ristoranti ed altre strutture ricettive (in particolare impianti sportivi) di buona qualità.

Cenni Storici:
La più antica menzione di Arcidosso risale a un documento del maggio 860, nel quale si parla di case e poderi posti nel suo territorio e dati in enfiteusi dall'abbazia di San Salvatore, alla cui giurisdizione la località in origine apparteneva. Già all'inizio del XII secolo, come risulta da un atto del giugno 1121, ebbero signoria su Arcidosso i conti Aldobrandeschi, che vi costruirono la rocca. Nel 1274, con l'atto di divisione della contea aldobrandesca, il castello e il suo territorio furono assegna- ti al conte Ildebrandino di Bonifazio del ramo degli Aldobrandeschi di Santa Fiora. A questi restò fino al 1331, quando, dopo numerosi tentativi, la repubblica di Siena riuscì a impadronirsene in seguito all'impresa militare di Guidoriccio da Fogliano.
L'anno seguente Siena risarcì gli Aldobrandeschi per la perdita subita con la somma di 10.000 fiorini d'oro. Da quel momento Arcidosso seguì le sorti della repubblica senese. Tra il 1347 e il 1348 divenne sede di vicariato. Ricca di storia è anche Montelaterone, di origine romana e appartenuta, nel corso del Medioevo, all'abbazia di San Salvatore, a Orvieto e dal 1260, dopo la battaglia di Montaperti, alla repubblica di Siena. Arcidosso ha dato i natali a Giandomenico Peri (1564-1639), detto il poeta contadino, autore di un poema in ottave dal titolo La distruzione di Fiesole, noncbé a Davide Lazzeretti (1834 1878), noto come fondatore del movimento penitenziale e ascetico dei "Giurisdavidici", animato da istanze sociali su basi solidaristiche, condannato dalla Chiesa e represso nel sangue. Durante la Resistenza nel territorio di Arcidosso si è svolta una intensa attività partigiana.
Come altri castelli dell'Amiata, Arcidosso appare fin dal tardo Medioevo intensamente coltivato, con la fitta presenza di orti, di vigneti e, con maggiore ampiezza nei secoli successivi, di oliveti e frutteti. Di importanza primaria risultavano la raccolta delle castagne e del legname, mentre la pastorizia dava vita a una serie di lavorazioni connesse: la preparazione di carni salate e formaggi, la tosatura e la trasformazione della lana, la conciatura delle pelli.

Economia:
Attualmente l'agricoltura occupa circa un settimo della popolazione attiva ed è orientata soprattutto verso la produzione di olive e le colture ortive, mentre l'allevamento mostra una buona consistenza nel settore ovino. I grandi boschi che circondano l'abitato, se non sono ormai che scarsamente utilizzati per le loro tradizionali risorse, accolgono un numero crescente di visitatori interessati a un salutare contatto con la natura. Il turismo estivo e invernale è infatti divenuto la principale fonte di reddito per la popolazione locale, con un effetto incentivante sulle costruzioni edilizie, senz'altro la voce più dinamica di un comparto manifatturiero altrimenti gracile e che si affida ad alcune piccole aziende attive nei settori alimentare e dell' abbigliamento e accessori.

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